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Bulbi Crocus Sativus per la Produzione di Zafferano - Sacchetto da 250 pezzi, Calibro 10+
Circonferenza dei bulbi: 10+
Quantità di fiori nel primo anno: da 150 a 200 fiori per 100 bulbi
Produce zafferano per il consumo: Sì
I bulbi di calibro 10+ garantiscono una fioritura abbondante già dal primo anno, con ottimi risultati e alta capacità di riproduzione per l'anno successivo. La loro grossa dimensione assicura una maggiore resistenza e un miglior sviluppo della pianta.
PRENOTAZIONI CON CONSEGNA LUGLIO.
Calibro 10+ - Bulbi di Grossa Dimensione e Alta Qualità
Semina: La semina avviene nei mesi di agosto e settembre. I bulbi devono essere interrati a una profondità di circa 15 cm, con i ciuffi rivolti verso l'alto, distanziati di 10-15 cm l'uno dall'altro. Il terreno ideale è ben drenato, ricco di sostanza organica e con un pH tra 6 e 8. È importante assicurarsi che il terreno non ristagni, poiché l'eccesso di umidità può causare marciume nei bulbi.
Condizioni Climatiche e Cura: I bulbi di Crocus sativus prediligono un clima temperato con estati calde e secche e inverni freddi ma non gelidi. Durante la crescita, è fondamentale monitorare il livello di umidità del suolo e irrigare solo quando necessario, evitando eccessi.
Raccolta dello Zafferano:
A partire dalla metà di ottobre, i fiori di zafferano iniziano a spuntare. La raccolta avviene giornalmente, al mattino presto, entro il sorgere del sole. In circa tre ore, tutti i fiori presenti nel campo vengono raccolti. La fioritura dura circa 3-4 settimane, durante le quali si verifica un periodo di intensa fioritura di 3-7 giorni. I fiori vanno raccolti prima che si aprano, per preservare la massima integrità degli stigmi, sinonimo di qualità. La raccolta tempestiva è fondamentale per mantenere elevate le proprietà organolettiche della spezia.
Lo zafferano è la parte femminile del fiore del croco. Dopo la raccolta dei fiori, si procede alla “sfioratura”, rimuovendo manualmente con cura gli stigmi o pistilli. Solo la parte rosso porpora degli stigmi viene utilizzata, escludendo le parti bianche e gialle.
Dopo questa fase, si procede all’essiccazione, ponendo gli stigmi in un setaccio d’acciaio vicino a una fonte di calore. La nostra tradizione marchigiana prevede l’essiccazione vicino a una brace di legna selezionata dai monti del Parco Nazionale dei Sibillini, ma è possibile utilizzare anche un essiccatore elettrico.
Questa fase è cruciale: se gli stigmi restano troppo a lungo vicino alla fonte di calore, rischiano di perdere le proprietà organolettiche. La temperatura ideale è tra 35°C e 60°C, e il tempo di essiccazione varia in base alla quantità e alla tecnica utilizzata.
